Il pensiero di una grappa evoca oggi un ambiente raccolto, intimo, famigliare

Riporta ad un momento in cui la frenesia lascia il posto a ritmi più calmi, in cui l’attenzione si ferma sul dettaglio e sul piacere di un’emozione. Il primo approccio con una grappa può incutere soggezione. Per questo consigliamo di farsi accompagnare nel mondo di questo distillato da un esperto, approfittando anche di una degustazione che aiuta a capire anche la storia e la lavorazione che hanno permesso un tale risultato. Da Munari wine & more si organizzano periodicamente incontri come quella in programma il 18 ottobre per degustare le grappe Poli. Leggi qui per vedere tutti i dettagli. 

7 regole per una serata con la grappa al centro

Eh sì parliamo di piccole regole, necessarie per apprezzare al meglio proprietà e aromi, perché seguire alcuni accorgimenti è l’unica strada per una piena soddisfazione del palato e dello spirito. La degustazione passa per uno spettro sensoriale che va, infatti, preparato per non interferire: occhi, olfatto, benessere generale… tutto va tenuto in considerazione.

A come Ambiente – Se siete tra amici scegliete un luogo confortevole, se l’intento è degustare al meglio che sia anche un ambiente luminoso ma silenzioso al punto giusto per favorire la concentrazione.

B come Benessere – L’obiettivo della degustazione è predisporre tutti i sensi all’esperienza. Ciò significa arrivare all’appuntamento preparati nella mente ma anche nel corpo quindi l’indicazione per non alterare l’assaggio è di abolire il fumo e i cibi forti e speziati e bando al caffè prima di iniziare.

S come Servizio – Come in ogni degustazione anche la grappa esige regole ferree. Per apprezzarne l’aroma andrà servita ad una temperatura tra gli 8 e i 13°per le più giovani e intorno ai 17° per le invecchiate. Il bicchiere ideale è il “tulipano” che richiama la forma del fiore, panciuta ad imboccatura stretta, meglio di cristallo.

A questo punto non resta che preparavi alla degustazione che coinvolgerà Vista, Olfatto e Gusto

V come Vista – Gli occhi saranno il vostro primo strumento per avvicinarvi alla grappa e vi faranno appezzare  limpidezza,  purezza e  colore, nel caso del passaggio in botte.

O come Olfatto – L’esame olfattivo vi consente di fare un passo avanti  per ritrovare la vinaccia fresca o le note floreali, laddove per una invecchiata saprete rilevarne le spezie… e il gioco sarà appunto riconoscere quali… cannella, tabacco, vaniglia? Ma attenzione a non farvi sopraffare dall’alta percentuale di alcool che solletica la mucosa olfattiva rispetto ad un vino. Procedere quindi  ad un lento approccio con il bicchiere.

G come Gusto – Il gusto infine vi porta ad apprezzare nel concreto ciò che finora avete gustato con gli occhi e e l’olfatto. Procedete attraverso piccoli sorsi. Questa cautela, passato l’impatto con l’alcool, potrà offrirvi il piacere di una grappa dai sapori ben equilibrati in cui gli aromi si sprigionano delicatamente.

D come Difetti – Anche nel caso delle grappe si può incappare un una bottiglia che presenta qualche imperfezione ovvero difetti legati ad una cattiva distillazione o conservazione della materia prima. Impariamo quindi a riconoscere i difetti visivi che rivelano velature o sospensioni; olfattivi che si riconoscono per l’aroma pungente, l’odore di acetone, di bruciato o di muffa, cera; e infine gustativi che lasciano in bocca un sapore oleoso, acido, metallico o di aceto.

Degustazione finita? Non ancora

R come Retrogusto olfattivo – L’ultimo passaggio che coinvolge il retrogusto olfattivo, è sicuramente quello che vi porta ad appezzare iil distillato in tutta la sua completezza.